Crescono in Italia e in Europa gli investimenti in diamanti
Il difficile momento finanziario mondiale induce tutti coloro che hanno la possibilità di investire una parte del proprio patrimonio a cercare di diversificare il più possibile la propria capacità di investimento. Nei periodi di maggiore crisi dei mercati mondiali, in un momento di grande incertezza grandi e piccoli risparmiatori sono tentati di rifugiarsi nell’acquisto di materie prime e beni rifugio. Fino a qualche anno il bene rifugio per eccellenza era l’oro che rimane comunque anche oggi un bene attenzionato dagli investitori. Da qualche anno, invece, si stanno facendo strada i diamanti come bene rifugio per eccellenza, un bene rifugio tangibile, non quotato in borsa e quindi non suscettibile agli umori della finanza mondiale come magari può accadere con l’oro. Questa attenzione sempre crescente di piccoli e grandi risparmiatori verso il mondo fino ad ora poco conosciuto del diamante ha fatto lievitare i prezzi del grezzo fino al 75% negli ultimi anni. Questo vuol dire si che oggi i diamanti costano oltre il 100% rispetto a qualche anno fa (dal 1992 ad oggi oltre il 138%) ma anche che chi ha acquistato negli anni passati ad un prezzo X oggi ha una plusvalenza molto elevata. Alla luce di questo e di tanti altri motivi, tra cui la non tassabilità dei diamanti non essendo prodotti finanziari, gli investitori/risparmiatori stanno dirottando verso questa nuova piattaforma di investimento parecchio interesse. Ci tengo a precisare che il termine investimento è molto abusato quando si parla di diamanti. In realtà si acquistano i diamanti, un bene materiale come gli immobili per intenderci, per ottenere negli anni una plusvalenza alla rivendita o comunque per salvaguardare il proprio patrimonio da qualsiasi attacco della finanza mondiale. Ognuno di noi dovrebbe avere una percentuale di diamanti tra i propri risparmi.